
Instagram è un social network come Facebook, Twitter ed altri,che consente di condividere immagini e video. L’età minima richiesta per potersi iscrivere è di 13 anni ma Instagram, a differenza di Facebook, non chiede l’età all’atto dell’iscrizione e quindi molti bambini lo utilizzano senza sapere che non potrebbero farlo.
Alcune funzioni di Instagram sono:
- Possibilità di scattare foto con filtri in alta definizione per avere risoluzioni migliori.
- Possibilità di supportare fotografie più grandi.
- Possibilità di geolocalizzare e taggare foto.
- Direct, ovvero inviare una foto a un utente senza pubblicarla.
A mio parere, i maggiori rischi per gli adolescenti sono legati alla privacy e alla geolocalizzazione perché,come ogni social network, Instagram favorisce incontri con estranei. Bisogna fare molta attenzione quindi che l’adolescente non condivida dati personali, foto inappropriate o video.
Se vi chiedete “Ma su Instagram avviene il cyber bullismo?”.
La risposta, cari cari ragazzi, è che purtroppo anche su Instagram avviene il cyber bullismo!
Attraverso quali modalità ?
- Foto
- video
- commenti
- chat privata
Tutti gli smartphone consentono di fare “screenshot”, ossia di fotografare la schermata che si sta visualizzando in quel momento. Facendo così di conseguenza è possibile che vostri commenti o foto possano diventare di dominio pubblico.
Quindi ecco alcuni consigli da non sottovalutare:
- Non pubblicate foto di cui potreste vergognarvi, per le ragioni di cui sopra
- Non scrivete su alcun social o chat cose che possano essere usate contro di voi, per le stesse ragioni: i vostri commenti su qualcuno possono facilmente essere mostrati all’interessato/a (amico, professore, genitore…) con un semplice screenshot
- Se qualcuno scrive commenti volgari o inopportuni su una vostra foto, post su Facebook o altro, bloccatelo senza pietà!
Quindi il mio consiglio per voi è che se qualcuno vi commenta volgarmente , pubblica foto su di voi con didascalia per voi offensiva ,o se qualcuno vi offende, minaccia ecc. rivolgetevi subito ai vostri genitori, che potranno così rivolgersi subito alla Polizia Postale, così loro vi aiuteranno.
BASHARAT ALI